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credits: Getty Images
11 Giugno 2025
Redazione 105
Ti è mai capitato di aprire il frigo anche se avevi appena mangiato? O di cercare qualcosa da sgranocchiare mentre lavori o guardi la TV? Potrebbe non essere vera fame, ma food noise.
Il food noise è l’insieme di tutti quei segnali fuorvianti che ci spingono a mangiare senza che il corpo lo richieda davvero. Non si tratta di fame vera, ma di stimoli esterni come odori, immagini di cibo, oppure sensazioni interne come stress, noia o abitudine.
Questi “rumori” ci distraggono dalla percezione autentica della fame, portandoci a consumare cibo per ragioni diverse dal bisogno fisiologico.
Spesso, il food noise si manifesta in modo subdolo e tutti questi impulsi possono diventare automatismi, trasformandosi in abitudini difficili da spezzare. Riconoscerlo significa imparare a distinguere tra fame reale e fame condizionata. Prestare attenzione ai segnali di sazietà e fame, ascoltare il proprio corpo, può aiutare a evitare di mangiare per abitudine o per distrazione, e non per reale bisogno.
Un recente studio ha evidenziato un dato allarmante: bastano appena cinque giorni di alimentazione scorretta per alterare le aree cerebrali che regolano l'appetito. Questo rende molto più difficile il controllo degli impulsi e, di conseguenza, ci rende più vulnerabili al food noise.
Ma cosa possiamo fare di fronte a questa realtà? La chiave risiede in un approccio più consapevole e pragmatico verso il cibo. Concediamoci il giusto tempo per consumare i pasti, assaporiamo ogni boccone senza distrazioni ed evitiamo cibi carichi di zuccheri raffinati.
Solo così potremo sviluppare gli strumenti necessari per gestire quegli impulsi improvvisi che, se trascurati, rischiano di compromettere il nostro benessere.