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13 Giugno 2025
Redazione 105
Accendere l’aria condizionata in auto per sfuggire all’afa estiva è un’azione automatica apparentemente innocua… finché non arriva la multa.
Sì, perché secondo il Codice della Strada, rinfrescarsi in auto mentre si è fermi può costare caro: fino a 444 euro di sanzione. Una norma poco conosciuta ma ben applicata, soprattutto nei mesi più caldi.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo cosa dice davvero la legge. Tutto ruota attorno all’articolo 157, che vieta in modo chiaro di tenere acceso il motore durante la sosta solo per far funzionare l’aria condizionata.
Tradotto: se sei parcheggiato sotto il sole o fermo in doppia fila, non puoi accendere il motore solo per rinfrescarti un po’. Il divieto, ovviamente, non vale mentre l’auto è in movimento o se ti fermi giusto il tempo di far scendere un passeggero.
Non sono previste eccezioni, né il caldo intenso né eventuali malesseri legati alle alte temperature rappresentano una giustificazione valida. Durante i mesi estivi, con controlli più frequenti e un’applicazione più rigorosa del regolamento, il rischio di incorrere in una sanzione aumenta sensibilmente.
Il modo più efficace per non incappare in una multa è semplice: spegnere il motore e il climatizzatore ogni volta che l’auto è in sosta, anche solo per pochi minuti.
Il divieto ha una duplice motivazione, sia ambientale che tecnica. Tenere il motore acceso da fermi significa produrre emissioni inutili, peggiorando l’aria che respiriamo e contribuendo, nel suo piccolo, al cambiamento climatico.
Ma non è solo una questione ecologica: far girare il motore al minimo per troppo tempo può stressare componenti fondamentali della vettura stessa.
Quindi, oltre a nuocere all’ambiente, ci si rimette anche in salute della propria auto. Un gesto che sembra banale, come restare fermi al fresco con l’aria condizionata accesa, può fare la differenza.