TUTTO NEWS
credits: Getty Images
17 Giugno 2025
Redazione 105
Secondo un nuovo sondaggio di Edu Birdie le persone nate tra il 1997 e il 2012 pare siano meno attive sessualmente rispetto alle altre fasce d’età, ma c’è un luogo in particolare che accende la loro fantasia: l’ufficio.
Con il crescente obbligo di rientro in sede, soprattutto nelle grandi città, il 29% della Generazione Z crede fermamente che lavorare in ufficio possa migliorare la propria vita sessuale. L'idea alla base di questa convinzione è che la distanza fisica possa accrescere il desiderio Il fascino del proibito o della dinamica sociale dell'ambiente lavorativo sembrano giocare un ruolo significativo in queste aspettative.
Tuttavia, come riportato da Fast Company, non tutti sono disposti ad aspettare di tornare a casa per soddisfare i propri bisogni sessuali. Lo studio ha evidenziato che un notevole 38% della Generazione Z preferisce un spazio privato in ufficio in cui potersi divertire.
Mentre molti giovani professionisti cercano modi per vivacizzare la routine lavorativa, altri preferiscono la comodità e la discrezione di casa: il 47% dei lavoratori Gen Z da remoto ammette di dare maggiore priorità al sesso proprio perché è più facile trovare il tempo e la privacy necessari.
L’indagine, che ha analizzato 800 dipendenti e 200 manager di diverse fasce d’età, ed al di là del luogo ha rivelato un’ulteriore tendenza: molti vorrebbero fosse concessa dai datori di lavoro una giornata dedicata al sesso, con un successivo aumento della propria produttività che ha suggerito i potenziali vantaggi organizzativi di tali iniziative. Niente più solo giorni di malattia, ma permessi retribuiti o non retribuiti specificamente per l'intimità. Per quanto possa sembrare un tabù, i ricercatori di Zip Health hanno riportato che il 60% dei dipendenti ritiene che dare maggiore priorità alla propria vita sessuale potrebbe ridurre il burnout o l'assenteismo.