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18 Giugno 2025
Redazione 105
È iniziata oggi la prima prova dell’Esame di Maturità per oltre 500 mila studenti italiani. Si tratta del primo scritto che può valere fino a 20 punti nel punteggio finale. Gli studenti hanno sei ore di tempo per svolgere una delle sette tracce proposte, suddivise in tre tipologie: analisi del testo, testo argomentativo e tema di attualità.
Per la tipologia A, gli studenti hanno potuto scegliere tra due grandi classici della letteratura italiana. La prima traccia proponeva una poesia di Pier Paolo Pasolini, Appendice I da Dal diario (1943-1944), che sintetizza il percorso poetico dell’autore negli anni della sua giovinezza.
La seconda opzione era un brano tratto da Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel punto in cui Angelica, fidanzata di Tancredi, fa visita ai principi di Salina. Un passaggio emblematico delle trasformazioni sociali raccontate nel romanzo.
Le quattro tracce della tipologia B spaziavano tra riflessioni storiche, etiche e ambientali. La prima proposta era tratta da Gli anni Trenta. Il decennio che sconvolse il mondo di Piers Brendon, con un focus sul New Deal di Roosevelt e le conseguenze della crisi del 1929.
Una seconda traccia prendeva spunto da un articolo di Riccardo Maccioni sul significato della parola "Rispetto", scelta come parola dell’anno 2025 dalla Treccani. Il tema invita a riflettere sul valore di questa parola in un tempo dominato dalla superficialità dei social.
La terza proposta si basava su un testo di Telmo Pievani, Un quarto d’era (geologica) di celebrità, dedicato alla cementificazione del territorio e all’impatto ambientale dell’essere umano sull’ecosistema.
Infine, una riflessione sull’indignazione nei social a partire da un articolo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli, L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?, pubblicato su 7 – Sette del Corriere della Sera.
Per la tipologia C, i maturandi hanno trovato un testo toccante: I giovani, la mia speranza di Paolo Borsellino. Pubblicato su Epoca nel 1992, il giudice affermava: "I giovani hanno bisogno di modelli positivi, di esempi da seguire. Devono sapere che la cultura della legalità è una scelta possibile". Una riflessione ancora attuale sul ruolo delle nuove generazioni nella lotta alla mafia e nella difesa della legalità.