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Credits: Getty Images
24 Giugno 2025
Redazione 105
All’inizio era solo curiosità: domande strane, battute, qualche consiglio veloce. Poi ChatGPT è entrato nella routine, nel lavoro, nei pensieri. Ora, per la prima volta, uno studio ha analizzato cosa succede davvero nel cervello di chi lo usa spesso. E i risultati sono tutt’altro che rassicuranti.
Un team di ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha cercato di rispondere a una domanda che ci riguarda tutti: cosa accade alla nostra mente quando ci affidiamo all’intelligenza artificiale?
Per scoprirlo, hanno osservato per quattro mesi 54 studenti, divisi in tre gruppi. Il primo ha usato ChatGPT e altri modelli linguistici, il secondo ha fatto ricerche solo su Google, il terzo ha lavorato senza alcun tipo di supporto digitale. Durante la scrittura dei saggi, la loro attività cerebrale veniva monitorata con l’ECG.
I risultati? Il gruppo che usava l’IA mostrava un’attività cerebrale più bassa, memoria indebolita e minore coinvolgimento mentale.
Nella fase finale, i ruoli sono stati invertiti: chi aveva fatto tutto “a mente” ha tratto beneficio anche con l’uso dell’IA, ma chi veniva dall’uso esclusivo degli strumenti digitali ha continuato a ottenere risultati peggiori.
Lo studio, ancora in fase di revisione, lancia un messaggio chiaro: l’intelligenza artificiale è comoda, ma non senza conseguenze, e il prezzo da pagare potrebbe essere proprio la nostra capacità di pensare.