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Credits: Getty Images
14 Luglio 2025
Redazione 105
Per 18 anni una coppia ha vissuto tra speranze deluse e diagnosi senza appello: lui, ufficialmente sterile, loro determinati a non arrendersi. Poi è arrivata l’intelligenza artificiale a cambiare tutto.
Grazie a una tecnologia innovativa, i medici hanno individuato nel liquido seminale dell’uomo spermatozoi “nascosti”, invisibili alla scienza tradizionale. Oggi questa coppia aspetta il primo figlio concepito con l’aiuto di un algoritmo capace di vedere ciò che l’occhio umano non rileva.
Normalmente un campione di sperma contiene milioni di spermatozoi, ma circa il 15% degli uomini infertili soffre di azoospermia, ovvero l’assenza quasi totale di cellule spermatiche.
Il dottor Zev Williams, direttore del Columbia University Fertility Center, ha guidato un team che, ispirandosi agli algoritmi usati dagli astronomi per individuare stelle lontane, ha sviluppato STAR (Sperm Tracking and Recovery), un sistema capace di trovare anche lo spermatozoo più raro.
Nel marzo 2025, Rosie è diventata la prima donna al mondo a concepire grazie a STAR, dopo quasi 19 anni di tentativi infruttuosi con un marito considerato sterile.
"Non c'era davvero nient'altro in circolazione," ha detto Rosie al Time, "stavo raggiungendo la fine della mia fertilità".
Analizzando milioni di immagini, i medici hanno trovato tre spermatozoi vitali in meno di un’ora. "Immaginate di cercare un ago in mille pagliai sparsi su dieci campi da football e trovarlo in meno di due ore" ha spiegato il dottor Williams.
Gli spermatozoi sono stati recuperati con un robot che li ha preservati da danni causati dai metodi tradizionali. In poche ore l’ovulo è stato fecondato e l’embrione trasferito nell’utero di Rosie, oggi incinta di cinque mesi. La nascita è prevista per dicembre. Per suo marito, il processo si è ridotto a un semplice campione di sperma trattato con tecnologia avanzata, evitando interventi invasivi.
Per Rosie e suo marito, la promessa di una nuova vita si è concretizzata grazie a un’intelligenza artificiale in grado di offrire speranza dove prima regnava solo rassegnazione. Questo successo apre la strada a molte altre persone che continuano a sognare di diventare genitori.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo, diversi esperti invitano alla cautela, evidenziando la necessità di ulteriori studi e dati per valutare appieno l’efficacia di questa tecnologia, soprattutto nel delicato ambito della medicina riproduttiva.