Tutto News
Credits: Getty Images
15 Luglio 2025
Redazione 105
Chiudersi in bagno, senza telefono, senza distrazioni, senza nulla: questa è l’essenza del bathroom camping, una vera e propria via di fuga. Una pratica tanto semplice quanto radicale, che consiste nel sottrarsi per qualche minuto (o anche più) al flusso incessante di stimoli, restando soli con se stessi in un luogo neutro, privato e impenetrabile.
Negli Stati Uniti questa forma di “autoterapia improvvisata” è stata ribattezzata “raw dogging”: un gesto di disconnessione estrema che sta diventando virale sui social e che sta trasformando il bagno nell’ultimo spazio sicuro, lontano da notifiche e pressioni esterne.
Tra i video che spopolano su TikTok, molti raccontano di vedere il bagno come un rifugio protetto, un luogo dove nascondersi, sia durante una festa sia dopo una lunga giornata. Tra i giovani della Gen Z questa pratica è ormai molto comune, anche se per molti fino a oggi non aveva un nome: ci si rifugia in bagno per leggere, ascoltare musica o semplicemente passare del tempo con se stessi, lontani dal caos e dagli stimoli.
Tra i racconti più toccanti, c’è chi confessa di “sentirsi al sicuro solo in bagno”, e chi ammette: “Lo usavo sempre quando i miei genitori litigavano e mio padre si ubriacava. La mia porta non aveva serratura, ma restavo lì per ore. In realtà è un po’ triste”.
Non sempre però il “campeggio in bagno” è segno di disagio: spesso è semplicemente il riconoscimento di un bisogno fisico e mentale di prendersi una pausa sana e necessaria.
Tuttavia, come avverte la psicologa Cynthia Vinney in un articolo per Psycle Health, in alcuni casi questa pratica può essere un segnale di sofferenza più profonda, come quando chi è affetto da depressione resta seduto sotto la doccia per lunghi periodi.
@sec.998 #bathroomcamping #bathroom #shower #peaceful #viraltiktok #viral ♬ nothings gonna hurt u baby - stvrnaudio
@hendorunit Restroom camping #fypシ #relatable ♬ Gymnopédie No.1 / Erik Satie(884659) - BPProject