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21 Luglio 2025
Redazione 105
L’olio d’oliva è da sempre considerato uno degli alimenti simbolo della dieta mediterranea e un pilastro della nutrizione sana. Medici e nutrizionisti ne elogiano spesso i benefici per il cuore e l'organismo. Tuttavia, una recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Cell Reports il suo consumo potrebbe far ingrassare più di altri grassi alimentari.
Secondo lo studio, condotto da un team dell’Università dell’Oklahoma guidato dal professor Michael Rudolph, l’acido oleico, un grasso monoinsaturo presente in grandi quantità nell’olio d’oliva, potrebbe favorire l’aumento del tessuto adiposo più di altri tipi di grassi. A confronto con oli come quello di cocco, arachidi o soia, oltre a grassi di origine animale come strutto e latte, l’acido oleico è stato l’unico a stimolare una significativa proliferazione delle cellule pre-adipose, ovvero quelle che danno origine alle cellule di grasso.
Il meccanismo scoperto mostra che l’acido oleico potenzia una proteina chiamata AKT2 e inibisce l’attività della LXR, altra proteina chiave nella regolazione dei grassi. Questo squilibrio promuove la crescita delle cellule adipose, aumentando così la capacità del corpo di immagazzinare lipidi e a lungo andare l’insorgenza di obesità e patologie collegate, come diabete e malattie cardiovascolari.
È importante chiarire che lo studio è stato condotto su modelli animali in condizioni controllate e non suggerisce che l’olio d’oliva sia dannoso in senso assoluto. Anzi, consumato in quantità moderate, l’acido oleico può offrire benefici per la salute.
Nessun alimento, d’altronde, è buono o cattivo in senso assoluto: ciò che conta è la quantità, la frequenza e il contesto in cui viene consumato.