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C’è un’età in cui l’invecchiamento inizia ad accelerare: lo studio

L’invecchiamento non procede in modo lineare

C’è un’età in cui l’invecchiamento inizia ad accelerare: lo studio

Credits: Getty Images

06 Agosto 2025

Redazione 105

Una recente ricerca scientifica ha dimostrato che il processo di invecchiamento nel nostro organismo non segue un andamento costante nel tempo. Analizzando campioni di tessuti di persone tra i 14 e i 68 anni, gli scienziati hanno scoperto che esistono momenti precisi in cui l’invecchiamento subisce una vera e propria accelerazione. In particolare intorno ai 50 anni i cambiamenti diventano molto più rapidi e significativi, modificando profondamente il funzionamento dei tessuti e degli organi. Questa scoperta conferma l’impressione comune di chi, superata una certa età, percepisce che il tempo sembra scorrere più velocemente.

 

I vasi sanguigni: il motore dell’invecchiamento

Tra i tessuti studiati, i vasi sanguigni emergono come i più vulnerabili e importanti nel processo di invecchiamento. L’aorta, arteria principale che distribuisce il sangue ossigenato dal cuore al resto del corpo, mostra cambiamenti evidenti soprattutto tra i 45 e i 55 anni. Secondo il team di ricerca guidato da Guanghui Liu, i vasi sanguigni agiscono come delle vere e proprie “autostrade dell’invecchiamento”.

Trasportano infatti molecole che favoriscono il deterioramento delle cellule in diversi organi, diffondendo quindi l’effetto invecchiante nell’intero organismo. In laboratorio, una proteina specifica prodotta dall’aorta ha addirittura indotto invecchiamento accelerato in topi da esperimento, suggerendo un ruolo attivo del sistema cardiovascolare nella promozione del declino biologico.

 

Le ghiandole surrenali danno l’allarme precoce

Ben prima di questa accelerazione drastica, il corpo lancia segnali d’allarme, già intorno ai 30 anni. Le ghiandole surrenali, responsabili della produzione di ormoni essenziali per il metabolismo e l’equilibrio generale, iniziano a deteriorarsi precocemente. Questo cambiamento influenza il controllo ormonale e metabolico, aprendo la strada a molte delle trasformazioni che caratterizzano l’invecchiamento.

 

Cambiamenti biochimici e proteine “della discordia”

Lo studio ha inoltre identificato ben 48 proteine la cui presenza aumenta con l’età e che sono associate a varie malattie. Questi risultati sottolineano che l’invecchiamento non è solo un cambiamento estetico o funzionale, ma un fenomeno complesso che coinvolge modifiche profonde a livello biochimico, predisponendo il corpo a patologie. 

Tuttavia servono ulteriori ricerche su gruppi più ampi per definire con precisione se i 50 anni rappresentino davvero un punto di svolta universale. Questo nuovo approccio scientifico suggerisce di ripensare le strategie di prevenzione e cura, concentrandosi su periodi critici in cui l’organismo è più vulnerabile e il processo di invecchiamento accelera sensibilmente.

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