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Vai a dormire stressato? Il tuo sonno ne risentirà tantissimo

La durata media del sonno cala di 1,5 ore a notte

Vai a dormire stressato? Il tuo sonno ne risentirà tantissimo

Credits: Getty Images

08 Agosto 2025

Redazione 105

Andare a letto stressati è un problema comune e i numeri lo confermano: circa il 74% degli adulti americani dichiara di dormire male a causa dello stress. Non si tratta solo di qualche notte agitata, ma di un fenomeno ben più ampio che sta minando la qualità del riposo su larga scala.

Uno specialista del sonno, Eric Ridenour, ha spiegato come stress e sonno siano biologicamente collegati. Quando siamo sotto pressione, il cervello rimane in uno stato di allerta: anche se il corpo è stanco, la mente resta troppo attiva per addormentarsi.

 

Il ciclo vizioso dell’insonnia da stress

Nel tempo questa condizione può trasformarsi in insonnia indotta dallo stress, un disturbo che fa associare il momento di coricarsi non al riposo, ma alla frustrazione. Secondo uno studio condotto da Eachnight.com, le persone con alti livelli di stress faticano ad addormentarsi e, anche quando ci riescono, dormono meno e peggio.

La durata media del sonno cala di 1,5 ore a notte e la fase REM, quella dedicata all’elaborazione delle emozioni, viene drasticamente ridotta. Il risultato? Maggiore irritabilità, difficoltà di concentrazione e mancanza di motivazione durante la giornata. Inoltre il cortisolo, l’ormone dello stress, rimane elevato per ore dopo che si è andati a letto, impedendo al corpo di rilassarsi davvero.

 

Strategie per dormire meglio anche sotto pressione

Fortunatamente, esistono semplici accorgimenti per affrontare lo stress serale. Il primo passo è creare una routine notturna rilassante: smettere di leggere e-mail e notifiche, scrivere un diario o una lista di cose da fare per svuotare la mente. Un altro consiglio utile è stabilire un “periodo cuscinetto” di 30-60 minuti prima di dormire, in cui evitare schermi e stimoli stressanti. Attività come una lettura leggera, meditazione o stretching aiutano a preparare il cervello al sonno.

Anche l’ambiente gioca un ruolo fondamentale: la stanza dovrebbe essere buia, fresca e priva di distrazioni. Se serve, si possono usare rumori bianchi o suoni rilassanti per favorire il rilassamento. Infine mantenere un orario di sonno costante, anche nei weekend, contribuisce a stabilizzare il ritmo circadiano e migliorare la qualità del riposo nel lungo periodo.

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