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Credits: Getty Images
12 Agosto 2025
Redazione 105
Altro che “perdi tempo”! Se sei cresciuto con qualcuno che ti diceva che i videogiochi ti bruciano il cervello, è arrivato il momento della rivincita. Secondo un nuovo studio pubblicato su Scientific Reports, lanciarsi in una sessione di gaming può migliorare il quoziente intellettivo. E no, non è uno scherzo.
I ricercatori hanno seguito quasi 10.000 bambini per due anni, tutti tra i 9 e i 10 anni, e hanno scoperto che chi giocava più della media ai videogame, rispetto a chi preferiva social e TV, ha visto salire il proprio QI di circa 2,5 punti. Non diventi Einstein, ma abbastanza da notare la differenza nei test cognitivi.
A differenza delle ore passate a guardare video o scrollare i social, i videogiochi sembrano stimolare davvero memoria, autocontrollo e flessibilità mentale. Parliamo di riflessi pronti, decisioni rapide, strategie da improvvisare. In pratica, un vero allenamento per la mente.
Attenzione però: non è un invito a passare ore davanti alla console. I benefici emergono solo se il gaming è parte di una routine equilibrata, fatta anche di sport, sonno, scuola e vita vera.
I ricercatori hanno tenuto conto di tutto: genetica, educazione, reddito. Quindi no, non vale la scusa “sono bravo perché ho la Play”. Il punto è che, se usati con testa, i videogiochi non sono il male assoluto. Anzi, potrebbero essere un alleato del cervello.
Il messaggio? Il futuro è di chi sa premere "start", ma anche "pause" al momento giusto.