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La mamma vuole che le ridia i soldi usati per crescerla: il caso

Quando l’indipendenza fa rima con senso di colpa

La mamma vuole che le ridia i soldi usati per crescerla: il caso

Credits: Getty Images

12 Agosto 2025

Redazione 105

Diventare indipendenti economicamente è spesso vissuto come un traguardo liberatorio. Per molti, significa poter costruire il proprio futuro senza più pesare sui genitori. Ma cosa succede se proprio in quel momento chi ti ha cresciuto ti presenta il conto?

 

Una richiesta che pesa

Sam, 32 anni, finalmente ha un lavoro stabile, riesce a mantenersi e sogna di comprare casa. Ma una richiesta inaspettata della madre la mette in crisi: le ha chiesto di ripagarla per tutti i sacrifici fatti durante l’infanzia. Non si parla di gratitudine o affetto, ma di soldi. La ragazza ha infatti raccontato di avere 32 anni e finalmente è indipendente, ma la mamma vuole che la ripaghi per tutto quello che ha fatto per lei.

 

Un’infanzia segnata dalla fatica

Cresciuta solo con la madre, Sam ha vissuto un’infanzia all’insegna delle difficoltà economiche. Le bollette erano un incubo ricorrente e ogni spesa extra sembrava un lusso. La madre guadagnava poco e il denaro era una fonte costante di stress. Sam, consapevole di questo, ha cercato di sostenersi da sola il più possibile durante gli studi, evitando di chiedere aiuto se non strettamente necessario.

 

Il prezzo dei sacrifici

Ora che ha raggiunto una certa stabilità, la madre le ha chiesto di restituire “quanto le spetta” per gli anni di supporto e sacrificio. Un gesto che ha trasformato la gratitudine di Sam in senso di colpa, proprio nel momento in cui stava iniziando a costruire una vita autonoma. L’idea di dover “ripagare” i genitori per l’affetto e il sostegno ricevuti è difficile da accettare per chi sperava che l’amore non fosse una transazione.

 

I consigli per uscire dal conflitto

Secondo Silvia Dutchevici, psicoterapeuta del Critical Therapy Institute, è fondamentale esplorare le proprie emozioni legate al denaro. A Yahoo ha spiegato: “Quali emozioni sono nascoste o non elaborate riguardo al denaro? Siamo cresciuti credendo che fosse nostra responsabilità aiutare i nostri genitori? O siamo cresciuti credendo che ognuno dovesse essere responsabile di sé finanziariamente?”.

Una volta chiariti i propri confini emotivi, è utile stabilire anche dei limiti pratici: “Se puoi aiutare i tuoi genitori, specifica in cosa consisterà questo aiuto, se si tratterà di una donazione una tantum o di una donazione regolare. Se hai un genitore che ha difficoltà economiche, offrire forme di aiuto alternative può essere un modo più delicato per stabilire un limite”.

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