tutto news
Credits: Getty Images
13 Agosto 2025
Redazione 105
Hai presente quel suono appagante quando addenti una mela croccante o una manciata di mandorle? La scienza lo chiama crunch effect ed è tutt’altro che un semplice rumore. Secondo studi della Brigham Young University, ascoltare quel suono durante la masticazione ci rende più consapevoli di ciò che stiamo mangiando e, sorpresa: ci fa consumare fino al 30% di calorie in meno.
Gli alimenti croccanti richiedono una masticazione più lunga e questo invia segnali chiari al cervello: “Ehi, stiamo mangiando!”. Il risultato è una maggiore sazietà, che si traduce in un minor rischio di abbuffate o spuntini inutili. Sedano, carote, grissini, frutta secca... tutto ciò che fa crunch può diventare un prezioso alleato della linea.
Un’altra buona notizia arriva dalla Ball State University: il suono della croccantezza stimola la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore. E visto che lo stress è spesso una delle principali cause di fame nervosa, scegliere cibi che aiutano a rilassarsi può fare davvero la differenza.
La vera sfida è mangiare con tutti e cinque i sensi. I cibi croccanti ci costringono a rallentare, a prestare attenzione al gusto, alla consistenza, al suono. Insomma, ci riportano a un’alimentazione più consapevole, proprio quella che dietologi e nutrizionisti consigliano per mantenere il peso sotto controllo.
E no, non è un invito a sgranocchiare solo carote crude per il resto della tua vita. Anche uno snack meno salutare, come una patatina, può avere il suo spazio, se consumato con moderazione e con attenzione. L’importante è ascoltare il corpo, e magari anche il suono del prossimo morso. Dunque sì: sgranocchiare può farci stare meglio, fisicamente ed emotivamente. E questa, ammettiamolo, è una bellissima scusa per fare croc croc.