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Ha un’eccitazione permanente e soffre di orgasmi involontari

Un caso raro che lascia i medici perplessi

Ha un’eccitazione permanente e soffre di orgasmi involontari

credits: Getty Images

18 Agosto 2025

Redazione 105

In Cina una giovane di 20 anni è diventata protagonista di un caso clinico che ha attirato l’attenzione della comunità scientifica. Da circa cinque anni, la ragazza soffre di disturbo da eccitazione genitale persistente (PGAD), una condizione che provoca episodi frequenti e involontari di eccitazione fisica, senza alcun legame con stimoli o desiderio.

Sintomi iniziati in adolescenza

I primi segnali sono comparsi quando aveva 14 anni, descritti come una sensazione “elettrica” all’addome accompagnata da contrazioni pelviche. Parallelamente, la giovane sviluppò ipersensibilità e convinzioni insolite, come l’idea che gli altri potessero leggere i suoi pensieri. Questi sintomi portarono a un ricovero ospedaliero per trattare disturbi depressivi e psicotici.

Una diagnosi non immediata

Nonostante diversi tentativi terapeutici con farmaci antiepilettici e trattamenti psichiatrici, la condizione non migliorava. L’ipotesi iniziale di epilessia venne esclusa grazie a esami neurologici e EEG, mentre indagini fisiche non rilevarono anomalie né nel cervello né negli organi riproduttivi.

Il ruolo dei farmaci antipsicotici

La svolta arrivò con una terapia a base di antipsicotici, che ridusse sia i sintomi fisici sia le convinzioni irrazionali. Grazie a questo approccio, la paziente riuscì temporaneamente a riprendere una vita sociale e lavorativa. Tuttavia la sospensione dei farmaci portava a una rapida ricomparsa del disturbo.

Un disturbo poco conosciuto

La PGAD è stata descritta per la prima volta nel 2001 e colpisce una piccola percentuale di donne, ma resta sotto-diagnosticata. Le possibili cause spaziano da alterazioni del flusso sanguigno e dei nervi a effetti collaterali di antidepressivi come gli SSRI, fino a squilibri della dopamina, un neurotrasmettitore legato ai meccanismi di piacere e motivazione.

Impatto sulla qualità della vita

L’idea comune che una condizione simile possa essere “piacevole” è smentita dai fatti: episodi costanti e non controllabili causano forte disagio psicologico, isolamento sociale e impossibilità di svolgere attività quotidiane. Nel caso cinese, la giovane aveva persino smesso di frequentare la scuola e di lavorare. Anche perché, ad oggi, non esiste una cura definitiva per la PGAD. I trattamenti mirano ad alleviare i sintomi, ma il rischio di ricadute resta alto.

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