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Vende il suo volto all’AI per 1.500£: ora non può più riprenderselo

Contattata sui social per diventare una modella AI, ha firmato un contratto che le ha fatto rinunciare ai diritti sulla propria immagine

Vende il suo volto all’AI per 1.500£: ora non può più riprenderselo

credits: Getty Images

21 Agosto 2025

Redazione 105

Una storia, nata da un semplice messaggio e trasformata in un incubo distopico. A raccontarla sono stati i tabloid britannici: protagonista è Lucy (nome di fantasia), una giovane donna di 23 anni che ha accettato un'offerta ricevuta via Instagram: diventare il volto digitale di una modella AI in cambio di 1.500 sterline. Al Manchester Evening News ha raccontato: “È stato solo un primo contatto tramite messaggio privato da parte di uno scout che voleva usarmi come modella di intelligenza artificiale.

 

Diventare una modella AI: i motivi della scelta

Incuriosita dall'idea, anche perché aveva visto celebrità come Kendall Jenner fare lo stesso, e attratta dalla cifra, ha accettato quasi senza pensarci. 

“Il denaro è stato principalmente ciò che mi ha attratto. Credo di aver trovato interessante anche l’idea di diventare una modella di intelligenza artificiale, dato che ho visto celebrità fare lo stesso in passato sui social media, ho pensato che sarebbe stato divertente provarci anch’io” - ha spiegato la ragazza.

 

L’inganno nel contratto

La firma del contratto così è stata immediata. Ma dietro la semplicità dell’accordo si nascondeva una clausola cruciale: la cessione permanente dei diritti legati alla propria immagine per finalità pubblicitarie. Ora, vincolata legalmente, Lucy teme che il suo volto possa essere associato a qualsiasi prodotto o causa che non condivide, senza esserne a conoscenza.

 

Un documentario svela la verità nascosta

Lucy è diventata poi protagonista di un documentario di 20 minuti, girato a Manchester dal regista e produttore Sam Tullen, che esplora il crescente fenomeno dei modelli AI e la questione dei contenuti generati dagli utenti. Tullen spiega che, sebbene la situazione di Lucy non sia ancora diffusissima, il problema potrebbe esplodere a breve, dato che la tecnologia avanza più velocemente delle leggi che la regolano. Questa vicenda ci insegna una lezione fondamentale: ogni programma di intelligenza artificiale si nutre di dati altrui.

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