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Colazione in hotel: perché portare via cibo dal buffet è furto

Quella “furbata” che fanno in tanti può costarti più di un semplice richiamo

Colazione in hotel: perché portare via cibo dal buffet è furto

credits: Getty Images

26 Agosto 2025

Redazione 105

Colazione in hotel: il momento più atteso della vacanza. Tavolo imbandito, profumo di caffè, vassoi di croissant e frutta a volontà. Eppure, tra una spremuta e un cappuccino, c’è sempre qualcuno che si trasforma in “007 del buffet”: brioche sotto il tovagliolo, frutta nello zaino, marmellatine infilate in tasca. La scena fa sorridere, ma in realtà è più seria di quanto sembri. Come riportato da GreenMe - per la legge italiana, quel gesto non è una furbata da turista, ma un vero e proprio furto. 

“Davvero rischio una denuncia per un panino?”

In pratica? Difficile che un hotel chiami la polizia per una banana sparita. Ma se la cosa diventa abitudine, se fai il “sacco da viaggio” ogni mattina o se litighi con lo staff, l’albergo può segnalare la cosa. E a quel punto, la legge è chiara: scatta l’articolo 624 del Codice Penale, che parla proprio di furto. 

Le alternative legali (e zero sbatti)

Vuoi comunque portare via qualcosa? Basta chiederlo. Molti hotel preparano lunch box o colazioni d’asporto per chi parte presto. Tutto regolare, nessun rischio. 

Una questione culturale

All’estero sono molto meno indulgenti: in Austria e Svizzera se ti beccano a “fare il furbo” ti addebitano l’extra in conto, in Germania lo vietano con cartelli enormi. In Italia spesso si chiude un occhio, ma la legge resta la stessa: infilare il cibo del buffet nello zaino è, tecnicamente, un furto.

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