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Credits: Getty Images
09 Settembre 2025
Redazione 105
Dimenticate le corse infinite che lasciano senza fiato già dopo pochi minuti. Oggi a rivoluzionare il mondo del running ci pensa il jeffing, un metodo che alterna corsa e camminata e che sta conquistando sempre più appassionati. A inventarlo, negli anni ’70, è stato l’ex olimpionico Jeff Galloway, che ha deciso di rendere la corsa accessibile a chiunque, non solo agli atleti di professione.
Il principio è semplice: correre per brevi tratti e poi camminare per ricaricare le energie. Con il tempo, le pause diventano più brevi e il passo più sostenuto. Risultato? Si costruisce resistenza in modo naturale, senza arrivare al punto di odiarsi dopo due giri di parco. Uno studio del 2016 ha persino dimostrato che si può completare una maratona con tempi molto simili a quelli dei runner tradizionali, ma con meno crampi e dolori muscolari.
Il jeffing non aiuta solo il corpo, ma anche la mente. Dividere lo sforzo in piccoli blocchi rende la corsa più gestibile e meno stressante: ogni tratto ha un inizio e una fine, come un episodio di una serie tv. Niente più ansia da prestazione o allenamenti infiniti, ma una sfida più leggera e alla portata di tutti.
Il bello è che questo metodo funziona sia per chi parte da zero sia per chi ha già macinato chilometri: i primi lo vivono come un invito ad abbandonare il divano, i secondi lo usano per proteggere ginocchia e articolazioni. Con il jeffing bastano scarpe comode, un po’ di costanza e la voglia di cambiare passo. E la corsa smette di essere fatica per tornare ad essere un piacere autentico.