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Belén: “Sono manesca, De Martino è quello che ne ha prese di più”

Belén non si nasconde nel corso dell’intervista alla Fagnani, rivelando anche tratti di sé finora sconosciuti

Belén: “Sono manesca, De Martino è quello che ne ha prese di più”

Credits: Getty Images

28 Ottobre 2025

Redazione 105

È una Belén Rodriguez senza filtri quella che si presenta a Belve. Con il suo inconfondibile mix di ironia e malinconia, la showgirl argentina si racconta in un’intervista che alterna risate e confessioni amare.

 

Le esperienze con le donne 

Provocata dalla conduttrice Francesca Fagnani, Belén non si nasconde: “Ho avuto esperienze con donne, sì, ma mi piace il manzo. Poi ammette con un sorriso disarmante: “Continuo a essere single, ma abbiamo aggiornato il calendario sexy: l’ultima volta che l’ho fatto è stata a metà agosto”.

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La depressione e la dipendenza

Il tono si fa più cupo quando la conversazione tocca la depressione. Belén racconta un periodo drammatico, vissuto lontano dai riflettori: “Ho avuto un periodo terribile. Non mi sono alzata dal letto, non ho aperto le finestre per due mesi. Sono finita in una clinica per curarmi”. E, senza eludere l’argomento, confessa la dipendenza dalle benzodiazepine: “È una vera dipendenza, disintossicarsi è come farlo dall’eroina”.

 

“Sono manesca”: la parte più impulsiva

Tra una risata e un ricordo, Belén ammette di avere un carattere impetuoso: “Il mio difetto più sgradevole? Sono aggressiva, manesca. Quando mi parte la sudamericana… I miei fidanzati li ho menati tutti. De Martino è quello che ne ha prese di più. A uno gli ho lanciato un cactus! Qualche graffio, ma in Argentina le cose si risolvono così!”.

 

Gli amori passati: Borriello e De Martino 

Nel ripercorrere la sua vita sentimentale, la showgirl ricorda: “L’amore più grande della mia vita è stato Marco Borriello. Ci siamo amati in ugual modo”. Sul matrimonio con Stefano De Martino, la riflessione è lucida: “Se una persona non va dentro nel profondo dell’altra e non la stima, la distrugge. Ho perso stima, ma non c’è rabbia”.

 

Il peso della bellezza nel lavoro

L’intervista si chiude con un’amara consapevolezza: “Avrei voluto che mi facessero parlare. Quando passano gli anni e non ti danno la possibilità di esprimerti è doloroso, perché sai che, finita la bellezza, finisce anche il lavoro”. Una frase che racchiude la triste verità dello spettacolo: la bellezza apre le porte, ma il tempo presto le può chiudere. 

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