Mecna dopo anni apre a Sanremo: “Oggi ci andrei, perché no?”

Per Mecna, al secolo Corrado Grilli, la tristezza è linfa vitale. Con il nuovo album Discordia, armonia e altri stati d’animo, l’artista torna dopo un decennio di successi costruiti sull’intimità e la vulnerabilità. “La mia scintilla per scrivere è la malinconia, i sentimenti negativi. Quando sto bene, fondamentalmente, non scrivo”, racconta all’Adnkronos. Una dichiarazione che sintetizza perfettamente il suo modo di fare musica: trasformare la fragilità in una forma d’arte.

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Un disco tra conflitti e armonie

Dodici brani che raccontano emozioni contrastanti e un titolo volutamente complesso. “Il titolo è lungo e un po’ complesso, ma rispecchia bene quello che c’è dentro. Il disco parla tanto di stati d’animo e quello che mi ha accompagnato di più nella stesura è stato un buon mix tra discordia e armonia, perché senza l’uno non c’è l’altro”.

Un equilibrio fragile, cercato anche attraverso il suono. “L’armonia è più riferita alla musica, al suono, e non è stato difficile. Ho capito che i brani che mi emozionavano di più avevano un’identità precisa, quindi è stato facile scegliere quali mantenere”.

Libertà e imperfezione

Con questo progetto, Mecna abbandona la patina della produzione perfetta per abbracciare un’estetica più grezza e istintiva. “Con questo disco ho ritrovato invece molta istintività e ho cercato di mantenerla nei dettagli, come una strofa registrata a casa o un testo scritto di getto e volutamente non più toccato”.

Un ritorno alle origini, con la libertà di non piacere a tutti: “In questo disco, come nei miei primissimi lavori, sono andato ‘all in’ su un’identità precisa, senza preoccuparmi che fosse vario o meno. Mi sono liberato dei condizionamenti che mi mettevo da solo”.

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L’apertura a Sanremo e il sogno Cremonini

Dopo anni di distacco, Mecna guarda con nuovo interesse al Festival di Sanremo. “Sì, perché no? Oggi ci andrei”. Un’apertura figlia dei cambiamenti del panorama musicale. “Penso sia sotto gli occhi di tutti che Sanremo si è adeguato a quello che succede nella musica italiana. Fino a qualche anno fa non era così, non rappresentava i nostri gusti”.

E non manca un sogno nel cassetto: collaborare con Cesare Cremonini, magari in un inedito esperimento rap. “Il mio sogno è sempre Cesare Cremonini. Sono un suo grande fan e mi piacerebbe tanto vederlo in un contesto rap, anche solo campionandolo”.

Un tour come terapia

A gennaio prenderà il via il Terapia Club Tour 2026, che si concluderà a Londra. Un titolo che riflette l’impatto emotivo dei suoi concerti. “Spesso sono proprio i fan a dirti ‘è stato terapeutico’, il nome viene da lì. Sarà un concerto intenso”.

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