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Gli italiani e l’arte delle bestemmie: siamo i più blasfemi d’Europa

Negli altri Paesi si predilige imprecare con gli organi genitali o insulti rivolti alle madri degli altri

Gli italiani e l’arte delle bestemmie: siamo i più blasfemi d’Europa

credits: Getty Images

05 Dicembre 2025

Redazione 105

In Italia, le bestemmie non sono semplici parolacce: sono un vero e proprio fenomeno culturale. Una ricerca del 2024, che ha coinvolto più di mille partecipanti provenienti da 17 Paesi e parlanti 13 lingue, ha rilevato che solo in Italia le espressioni blasfeme rientrano tra le venti più citate spontaneamente. Al contrario, negli altri Paesi le imprecazioni più frequenti riguardano generalmente gli organi genitali o insulti rivolti alle madri degli altri, senza la stessa creatività linguistica.

Gli italiani, invece, si distinguono per la varietà e l’inventiva nell’uso di bestemmie. La ricerca ha registrato ben 18 varianti con la parola Dio e numerosi altri accostamenti di figure cristiane. Questo fenomeno non è uniforme su tutto il territorio: le differenze regionali influenzano l’intensità e la frequenza dell’uso di queste espressioni, così come il contesto sociale e il tipo di rapporto tra le persone.

 

Motivazioni culturali e sociali

Ma perché gli italiani sono così predisposti alle bestemmie? Gli studiosi ritengono che alla base vi siano motivazioni storiche e culturali, con la vicinanza della Città del Vaticano e il legame secolare con la Chiesa cattolica che hanno contribuito a rendere queste espressioni linguistiche così radicate. Non si tratta solo di rabbia o frustrazione: le blasfemie svolgono molteplici funzioni psicologiche e sociali, come scaricare tensione, rafforzare legami o enfatizzare emozioni.

Gli uomini tendono a usare le bestemmie più delle donne, soprattutto in contesti pubblici, ma anche tra amici o conoscenti l’impiego di queste espressioni può avere effetti diversi: alcune volte diventa un gioco linguistico, altre un modo per sottolineare uno stato d’animo intenso. La ricerca mostra che, nonostante la loro diffusione, le blasfemie rimangono poco studiate e spesso ignorate dagli studi linguistici, lasciando un vuoto interessante per chi vuole capire la psicologia del linguaggio in Italia.

 

Un fenomeno ancora da esplorare

Insomma, l’Italia si conferma il paese europeo più “blasfemo”, con un uso delle bestemmie che va oltre l’insulto. Un fenomeno complesso, intrecciato con la cultura, la storia, la religione e la psicologia. Le parolacce e le espressioni tabù non sono semplicemente casuali, ma parte di un patrimonio linguistico che accompagna gli italiani nella vita di tutti i giorni, tra risate, rabbia e incredulità.

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