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23 Febbraio 2015
Un recente studio suggerisce alle donne di osservare le mani del partner per capire se si tratta di un bravo ragazzo o se tende ai tradimenti
La dottoressa Debbie Moskowitz, professoressa di psicologia alla McGill University di Montreal, ha condotto uno studio su 155 persone tra donne e uomini, calcolando per ognuno di essi la lunghezza dell’indice e dell’anulare, sviluppando poi una proporzione tra le due misurazioni e chiedendo ai partecipanti di tenere nota delle loro relazioni sociali durante il corso dei venti giorni di esperimento.
Lo studio ha dimostrato la correlazione tra comportamento e lunghezza delle dita negli uomini, mentre non ha prodotto nessun risultato quando riferito alle donne. In sostanza, tanto più il dito indice di un uomo è corto rispetto all’anulare, tanto più è probabile che sarà gentile con le donne. “Quando si trovano a contatto con le donne, gli uomini con una più bassa differenza tra anulare e indice sono più portati ad ascoltare, sorridere e fare complimenti all’altra persona”, ha spiegato la psicologa.
Lo studio, oltre a comparare questa proporzione con le relazioni, la compara anche al comportamento generale e alle caratteristiche dei genitali: gli uomini che hanno anulare e indice di lunghezza simile hanno la tendenza ad essere promiscui e, da uno studio svolto nel 2011, pare che abbiano anche il pene più lungo.
Come è possibile spiegare la correlazione tra i fenomeni? Grazie alle ricerche che hanno dimostrato la correlazione tra la quantità di testosterone, tipico ormone maschile, con una bassa proporzione tra le due dita, che indica i livelli ormonali: gli stessi che determinano la lunghezza delle dita sono infatti gli stessi che determinano lo sviluppo di corpo e cervello, sfociando in differenze fisiche e comportamentali tra gli uomini.
Lo studio della dottoressa verrà pubblicato nel numero di Marzo della rivista scientifica Personality and Indivdual Differences.