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01 Luglio 2015
Se vi esprimete come un lord inglese senza inflessioni, potete vantare modi raffinati, vi vestite in maniera elegante, avete viaggiato in tutto il mondo, insomma avete classe da vendere allora siete pronti per sostenere colloqui per prestigiosi studi legali e aziende finanziarie della City di Londra. Il motivo è semplice. Da qualche tempo a questa parte importanti gruppi con sede nella capitale inglese selezionano i loro futuri collaboratori e dipendenti sottoponendo loro un "Poshness test", letteralmente un test dell'eleganza.
Durante i colloqui gli intervistati vengono valutati non soltanto per le loro competenze ma soprattutto per i modi raffinati che esibiscono durante il colloquio. Tutto bene, dunque, per chi appartiene al ceto sociale medio-alto molto meno per i candidati appartenenti alla cosiddetta working class. Un atteggiamento discriminatorio che sembrerebbe minacciare la mobilità sociale: favorire l'apparenza a discapito della meritocrazia.
Lo studio realizzato dalla Alan Milburn’s Social Mobility and Child Poverty Commission, che ha preso in esame 13 tra le più prestigiose società che danno lavoro a ben 45 mila professionisti, evidenzia come i selezionatori del personale preferiscano assumere chi ha frequentato scuole private a discapito dei figli degli operai. Nel 2014 i dati raccolti dalla ricerca sono molto significativi: nelle 13 aziende prese in esame il 70% dei lavori è stato offerto a chi ha studiato in scuole elitarie e private.