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19 Novembre 2015
A volte basta aprire il rubinetto del lavandino. Pochi secondi e il rumore dell'acqua corrente ci suggerisce che è tempo di svuotare la vescica. Secondo gli psicologi e molti urologi, si tratta di un riflesso condizionato.
È vero che l’acqua che scorre fa scappare la pipì? Finalmente il mistero è svelato! È vero che l’acqua corrente ci va andare in bagno e anche di corsa. Gli urologi e psicologi del mondo sono concordi nel sottolineare il legame fisiologico tra pipì e acqua che scorre.
Ebbene si tratta di un riflesso condizionato che abbiamo da piccoli. In tenera età, infatti, siamo tutti abituati a collegare il rumore dello sciacquone alla pipì. È del tutto normale, quindi!
Il riflesso condizionato è stato scoperto da Ivan Pavlov, premio Nobel per la medicina nel lontano 1904. Pavlov si era reso conto del riflesso condizionato analizzando il comportamento dei cani, nei quali era possibile fare venire “l’acquolina in bocca” con un segnale che ricordava il cibo. L’esperimento è stato molto importante perché ha svelato il forte legame tra il cervello e i comportamenti fisiologici e sociali.
Questo specifico comportamento dei cani può essere osservato, secondo Pavlov, anche nell’uomo perché è alla base di numerose nostre reazioni istintive. Partendo da questo presupposto, l’associazione dell’acqua che scorre alla pipì non è nient’altro che un riflesso condizionato.
Nella lettura scientifica non esistono approfondimenti in materia, ma diversi psicologi e urologi ritengono si tratti di un'ipotesi molto convincente. Associare il rumore di un ruscello o della pioggia alla pipì è tutta una questione di riflesso condizionato. L’acqua che scorre fa ricordare lo sciacquone e il senso di sollievo che segue lo svuotamento della vescica.
È solo una questione fisiologica. E quindi… Ci scappa!