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02 Dicembre 2015
Il sorriso è una delle espressioni più belle, tanto che spesso è paragonato ad un vero e proprio e dono; da qui l’espressione “regalare un sorriso”. Chi non prova almeno un briciolo di emozione positiva nel ricevere un sorriso? Eppure molto spesso i sorrisi non sono poi così spontanei, ma riconoscerlo non è semplice.
Lo psicologo Richard Wiseman si è preoccupato a tal proposito di identificare un metodo che consentisse di capire quali soggetti - e perché - fossero in grado di distinguere un sorriso spontaneo da uno forzato. Il risultato mette in evidenza che la professione che si svolge nella vita influenza questa capacità. E svela infine il trucco per non farsi ingannare da falsi sorrisi!
Il test si è svolto chiedendo a diversi soggetti di immaginare di vedere una persona per la quale non nutrono simpatia e di provare a sorridere. Un fotografo immortalava il sorriso abbozzato.
Più tardi le stesse persone sono state fotografate mentre sorridevano in maniera naturale durante una conversazione amichevole.
Per ogni soggetto dunque erano disponibili due fotografie, una che lo ritraeva con un sorriso spontaneo e l’altra con uno forzato.
Durante lo "Scientists Meet the Media party", un ricevimento svoltosi allo Science Museum di Londra, le foto sono state mostrate ai 150 illustri personalità britanniche, tra scienziati e giornalisti, che partecipavano all’evento.
Cosa è venuto fuori? Che a saper riconoscere il sorriso vero sono stati soprattutto gli scienziati sociali che hanno dato l’80% di risposte esatte. Hanno poi distinto il falso sorriso i giornalisti, in una percentuale del 73% e ultimi i biologici che hanno dato riconosciuto solo il 66% dei sorrisi spontanei!
Ma quale è la regola per riconoscere un sorriso spontaneo? Guardate gli occhi! Il dottor Wiseman infatti spiega che “In un sorriso genuino si contraggono più muscoli facciali, lo si vede nelle rughe intorno agli occhi del soggetto».