29 Giugno 2016
Il fumo non solo fa male alla salute, ma non è neppure democratico.
Partendo dal presupposto che smettere farebbe bene a tutti, non solo dal punto di vista del benessere proprio – e di chi vi sta intorno – ma anche del risparmio, coloro che dovrebbero pensare a spegnere definitivamente le sigarette sono le donne.
Il sesso femminile sembra essere, infatti, proprio quello più colpito dai danni da fumo.
I dati raccolti negli ultimi 50 anni hanno infatti dimostrato come fumare raddoppi il rischio di incorrere nel tumore al seno e al collo dell’utero. Aumenta, inoltre, esponenzialmente la probabilità di avere ictus, infarti e trombosi anche in giovane età. Non da ultimo, il fumo anticipa la menopausa.
Il dottor Marco Alloisio, presidente della Lilt (la Lega italiana per la lotta contro i tumori) di Milano afferma infatti con rammarico che: «È molto difficile convincere le giovani a non iniziare, perché la percezione del rischio è scarsa. Le donne però devono sapere che fumare fa male a loro ma, soprattutto, ai figli che potranno avere: il fumo prima e durante la gravidanza aumenta per esempio il rischio di morte fetale, scarso sviluppo psichico e patologie respiratorie nel bimbo. Un’altra motivazione che può fare leva sulle donne è la bellezza, che se ne va letteralmente in fumo con le sigarette: oltre a causare alitosi, fumare facilita le rughe, spegne la luminosità della pelle, imbruttisce».
Insomma, se vi fermate a ragionare e provate a soppesare pro e contro, di sicuro il piatto della bilancia vi consiglia di smettere immediatamente di fumare.
Certo, non è facile.
Proprio per questo motivo il dottor Alloisio ci tiene a ricordare che: «Proprio per questo esistono i centri antifumo: ce ne sono moltissimi e offrono un valido sostegno per il percorso di disassuefazione, che è molto difficile soprattutto se non c’è una profonda motivazione a intraprenderlo. Un aiuto esterno, con un counseling psicologico adeguato, può essere determinante per riuscire a smettere».