05 Settembre 2016
C’è chi per studiare ha bisogno del silenzio assoluto, chi invece deve avere un sottofondo musicale per trovare la giusta concentrazione.
Imparare ascoltando musica, infatti, si può, con buona pace di tutti i genitori scettici degli adolescenti.
Gli ultimi studi, infatti, confermano come il sistema che regola l’attenzione del nostro inconscio si “distragga” molto meno facilmente se si ascolta musica.
Pare che la classica sia la migliore, ma gli studiosi sono concordi: l’importante è che piaccia, anche se si tratta della colonna sonora di un videogame (che, se ci pensate, è studiata proprio per creare un ambiente immersivo).
Il concetto è stato ribadito recentemente da Dean Burnett, neuroscienziato docente a Cardiff e blogger del Guardian, nel suo saggio sul funzionamento del cervello, “The idiot brain”.
Secondo Burnett, il motivo che ci aiuterebbe a concentrarci maggiormente se ascoltiamo la musica sta proprio nel funzionamento del nostro cervello.
I sistemi dell’attenzione, infatti, sono due: uno conscio, che ci permette di concentrarci sulla cosa che stiamo facendo, e uno inconscio, quello più profondo e istintivo, che – ad esempio – ci fa saltare sulla sedia per colpa di un rumore improvviso o ci distrae se nella stanza accanto qualcuno fa rumore.
Ecco, proprio per questo motivo la musica potrebbe essere un valido aiuto per tutti gli studenti.
Neutralizzando il nostro secondo sistema dell’attenzione, quello inconscio, impedirebbe di distrarci in continuazione.
Secondo il professore sarebbe da prediligere la classica o, comunque, una musica con un testo che non ci faccia distrarre, ma la cosa veramente importante è che la musica piaccia a chi la sta ascoltando, altrimenti non funziona.