16 Settembre 2016
Chi svolge un lavoro che implica un costante contatto con la clientela o con i fornitori sa quanto le mail possano diventare davvero ingombranti se non smaltite in fretta. Quelle che possono sembrare delle innocue “lettere” si accumulano fino a trasformarsi in ore e ore di lavoro. Per molti, infatti, la soluzione per smaltire man mano tutta la mole di mail in arrivo è quella di rispondere subito, anche a orario di lavoro concluso o addirittura nel weekend o in ferie.
Per evitare questo disagio, la Francia ha varato una legge che vieta le mail in orario extra-lavorativo.
La legge, tuttavia, non prevede alcuna sanzione per le aziende che non rispetteranno la normativa, ma Jérôme Chemin, sindacalista che più di tutti ha spinto perché venisse attuato questo provvedimento, si ritiene comunque soddisfatto: «Meglio promuovere il nuovo diritto attraverso negoziati e dialogo nelle imprese che multe e sanzioni. È interesse dell’azienda preservare la salute dei dipendenti. Essere sempre connessi abbassa la qualità del lavoro. Non agiamo più, siamo costretti a reagire di continuo».
E come dargli torto?
La questione, tuttavia, è più complessa di quello che sembra.
Il lavoro altamente informatizzato di oggi è conseguentemente molto più flessibile ed elastico e spesso sono gli stessi lavoratori che preferiscono gestire i propri impegni in maniera più dilatata. È, insomma, quello che viene comunemente chiamato “Smart Working” o “Lavoro agile”.
Voi cosa ne pensate? Rispettereste il vostro diritto ad andare offline o siete tra quelli che preferiscono non trovarsi la pila di mail al rientro in ufficio?