E se la solitudine fosse ereditaria?
Secondo un nuovo studio coloro che soffrono di solitudine avrebbero una particolare predisposizione genetica.
La solitudine non è di certo una condizione piacevole.
Un conto è prendersi i propri spazi e dedicare qualche momento solo a se stessi, altro è vivere quotidianamente questa situazione, senza avere amici, confidenti, partner con cui parlare e condividere gioie e dolori della vita.
Studiare la solitudine dal punto di vista scientifico non è affatto semplice, lo dimostrano i primi e recenti studi svolti per indagarla. Queste prime ricerche stanno appena iniziando ad aprire uno spiraglio su questo fenomeno, ma sono ancora lontane dal comprenderlo appieno.
Ma cosa si è scoperto, fino ad oggi, sulla solitudine?
Secondo una ricerca pubblicata su “Nature”, potrebbe esserci fattore di ereditarietà, seppur piccolo, che porta a questa spiacevole condizione.
Alcuni geni ereditati dai nostri antenati, infatti, potrebbero rendere i soggetti più fragili e, quindi, maggiormente portati ad essere prudenti nelle relazioni sociali.
Per giungere a queste conclusioni, gli studiosi si sono basati sui dati raccolti in un lavoro precedente e riguardanti 10.760 persone over 50, approfondendoli con alcuni test svolti su un gruppo di volontari.
Dai risultati è emersa la forte influenza ambientale sull’essere o meno persone solitarie, ma si è scoperto anche che più del 27% delle persone che si sentivano sole condividevano la stessa predisposizione genetica.
Nuovi e più approfonditi studi in tal senso potranno verificare o smentire queste ipotesi.