21 Novembre 2016
Dopo i primi due casi in Spagna è arrivato anche il caso tutto italiano di Raffaele Leone, figlio di un'altra “vittima” del tabagismo. Come è noto, da qualche tempo sui pacchetti di sigarette sono mostrate immagini choc volte a sensibilizzare i consumatori di tabacco sui danni provocati dal fumo, tuttavia, sembra che alcuni soggetti ritratti non abbiano mai autorizzato la divulgazione delle loro immagini e ciò, se confermato, concretizzerebbe una grave violazione della privacy e del dato sensibile riguardante la riservatezza dello stato di salute.
La settimana scorsa era stato un 54enne galiziano a denunciare l'Unione Europea, rea di avere utilizzato impropriamente una sua foto scattata in ospedale mentre veniva sottoposto a un intervento chirurgico per l'inserimento di una protesi alla schiena. Poi, è stata la volta di una donna di Barcellona che aveva riconosciuto l'immagine - mai autorizzata - del marito, morto a causa di un tumore.
Oggi è Raffaele Leone, 48 anni di Orbassano, Torino, a denunciare questa pratica apparentemente illegale: “La foto compare sotto la scritta 'Il fumo causa ictus e disabilità' e non è mai stata autorizzata”, ha affermato. Il signor Leone sostiene, con l'ausilio del legale che lo rappresenta, che l'uomo nella foto sia il padre, morto a 73 anni dopo le complicazioni seguite a un ictus. Ma quel che rende questa vicenda surreale è l'immagine che è la stessa denunciata in precedenza dal 54enne spagnolo. “La persona ritratta è mio papà", ha confermato Leone, "ho tutte le prove che desideri”.
Sarà compito della UE fare chiarezza sulla vicenda. Si è trattato di uno scambio di persona, come pare già appurato tra il galiziano e il padre di Raffaele Leone, o di un terribile errore da parte di Bruxelles? Leone sembra molto determinato a combattere: “Ho mandato una serie di lettere per chiedere spiegazioni all'Unione Europea, alla Presidenza del Consiglio del Ministri, alle case produttrici di sigarette”, ha sottolineato. Per utilizzare le foto c'è bisogno di una liberatoria firmata dell'interessato, ma il padre di Raffaele non avrebbe mai potuto siglare un documento essendo all'epoca infermo. Categorica la reazione di Bruxelles, che afferma di essere in possesso delle liberatorie che consentono la divulgazione dei 42 soggetti usati per la nuova campagna.