Figlio "bamboccione"? Il padre non lo deve più mantenere
Una sentenza del Tribunale di Torino esonera il padre dal mantenimento del figlio, colpevole di “comportamento parassitario”
Il padre di un 24enne non sarà più tenuto a versare l'assegno di mantenimento al figlio disoccupato, lo ha deciso il Tribunale di Torino. Il 24enne, figlio di genitori divorziati, riceveva dal padre, ex dirigente d'azienda, un assegno di 1.500 euro al mese come mantenimento e nel tempo aveva ricevuto in regalo anche una macchina, una moto e la proprietà di un immobile. Il giovane aveva lasciato la scuola superiore per darsi alla carriera da bodybuilder e da allora viveva a spese del genitore. Il padre del ragazzo tuttavia, non riuscendo più a sostenere le ingenti spese del figlio e dell'ex moglie, ha portato il caso in Tribunale, che gli ha dato ragione accusando il figlio di un “comportamento parassitario”. Il giovane ha affermato davanti alla corte di voler riprendere gli studi e ha accusato il padre di essere poco presente nella sua vita, ma il giudice è rimasto impassibile e ha esonerato il padre dall'assegno di mantenimento.
Fino al giorno della sentenza, il 24enne non si è mai messo alla ricerca di un lavoro, impegnandosi soltanto in piccoli lavori saltuari. “Il giovane", si legge nella sentenza, "è passato da un'attività lavorativa all'altra: personal trainer, corso da ristoratore, sommelier e agente immobiliare senza soffermarsi in modo serio e continuativo su una sola di esse che gli consentiva quanto meno un inizio di autonomia". Per queste ragioni tale comportamento “consente di addebitare alla sua responsabilità la condizione di non ancora raggiunta autosufficienza economica”. Quando si tira troppo la corda...