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24 Gennaio 2017
Dopo un dicembre dalle temperature abbastanza miti, a partire da questo mese l’inverno ci ha mostrato veramente di che pasta è fatto. Continue bufere di neve, vento e pioggia, hanno messo in ginocchio buona parte della Penisola. Ma, come vuole la tradizione, i giorni più freddi dell’anno devono ancora arrivare. Si tratta infatti del 29, 30 e 31 gennaio, i cosiddetti “Giorni della Merla”. Ma che cosa significa esattamente questa espressione?
In realtà non c’è un’origine certa. Da tempo infatti ci si divide su ipotesi e interpretazioni contrastanti, che presentano tutte uno stesso minimo comune denominatore: il freddo invernale di questo periodo.
Tra le versioni più affascinanti e diffuse c’è quella in cui il dispettoso mese di Gennaio, che al tempo contava solamente 28 giorni, si divertiva a mandare sulla Terra bufere di neve e gelo non appena vedeva una merla bianca mettere il becco fuori dal nido. “Stanca di tutto questo – narra la leggenda – la merla fece una bella scorta di cibo in modo da resistere tutto il mese, senza il bisogno di uscire”. Fiera di questa sua mossa e riposata dopo un inverno al calduccio, schernì il rivale con un fare tra l‘ironico e il soddisfatto. “Quest'anno sono stata proprio bene e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno”. A questo punto un indispettito Gennaio, dopo aver chiesto in prestito tre giorni a Febbraio, tornando sulla Terra, scatenò una tormenta di neve che durò per tutti e 3 i giorni. Presa alla sprovvista, la merla, per sfuggire al gelo, si rifugiò in un camino e “trascorse quelle tre freddissime giornate uscì dal comignolo sana e salva ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa di fumo e fuliggine". Ecco spiegato il motivo per cui i Giorni della Merla sono i più freddi e perché i merli hanno le piume nere.