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16 Febbraio 2017
Un gruppo di ricercatori sauditi dell’Università King Abdulla University of Science and Technology ha messo a punto un telefono in grado di autodistruggersi, a prova di spie. Secondo quanto emerso dallo studio, il dispositivo, se sottoposto a temperature superiori agli 80 gradi, inizierebbe un processo di autodistruzione, attivabile sia esercitandovi direttamente una determinata pressione sia da remoto. L’obiettivo di questa sperimentazione è riconducibile a garantire maggiore sicurezza, tanto che tra i potenziali clienti ci sarebbero multinazionali, banche e comunità che si occupano d'intelligence. Già in passato la Darpa - agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti - aveva commissionato la realizzazione di dispositivi con chip e sensori in grado di auto-eliminarsi. La stessa idea era venuta anche alla Boeing con Black, uno smartphone Android con una funzione di autodistruzione attivabile in caso di manomissione del cellulare.