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01 Marzo 2017
La Corte d'Appello di Trento, per la prima volta in Italia, ha riconosciuto a due uomini lo status di padri di due gemelli nati negli Usa attraverso la maternità surrogata. Si tratta di un caso che non ha precedenti nel nostro Paese, in quanto la maternità surrogata è proibita. Il riconoscimento, però, deriva dal fatto che questi due uomini sono diventati padri dei due piccoli attraverso le leggi di un paese straniero, gli Stati Uniti. Quello che la Corte d'Appello ha fatto, dunque, non è stato dare legittimità alla maternità surrogata, vietata dalla legge, ma ha sancito il riconoscimento della legislazione straniera per il benessere dei bambini. Si è trattato, infatti, di affermare “L'assoluta indifferenza delle tecniche di procreazione cui si sia fatto ricorso all'estero, rispetto al diritto del minore al riconoscimento dello status filiationis nei confronti di entrambi i genitori che lo abbiano portato al mondo, nell'ambito di un progetto di genitorialità condivisa”.
La maternità surrogata è frutto di discussioni e dibattiti all'interno del nostro Paese e si ha quando una donna "gestisce" il parto per conto di altre persone, come uomini e donne, omosessuali o eterosessuali, che non possono avere figli. La surrogazione può essere gestazionale, quando una madre non può sostenere una gravidanza, mentre si parla di surrogazione tradizionale quando si tratta di coppie omosessuali maschili. Quest'ultima è vietata in molti paesi.
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