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22 Marzo 2017
L'ascolto della musica ha conseguenze sul nostro umore: a seconda delle canzoni possiamo caricarci per una sfida, concentrarci per studiare, rilassarci e così via. A volte capita addirittura di sentire storie particolari di persone che si sono risvegliate dopo un lungo periodo di coma perchè avevano sentito la propria canzone preferita.
La musica, in altre parole, interagisce con il nostro organismo e con lo stato d'animo. Così il New York-Presbyterian Hospital ha inserito fra le pratiche di rianimazione cardiopolmonare (RCP) il massaggio cardiaco a ritmo di musica. Nella playlist rilasciata dall'ospedale troviamo pezzi come "Staying Alive" dei BeeGees e "I Will Survive" di Gloria Gaynor assieme a tanti altri brani pop molto conosciuti.
Secondo i medici il ritmo di compressione per un corretto massaggio cardiaco deve essere di circa 100 compressioni al minuto. In caso di emergenza può risultare difficile realizzare la pratica mantenendo i giusti intervalli di tempo. Ecco allora che per avere il giusto ritmo, i medici newyorkesi hanno pensato di ricorrere a quelle canzoni che hanno un tempo di 100 BPM. Può sembrare strano che con un'emergenza in corso il soccorritore, invece di concentrarsi sulla pratica, si fermi per far partire la playlist giusta, ma potrebbe, in questi casi, addirittura salvare la vita.
Con questa trovata l'ospedale ha ridato attenzione alla tematica delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare: in Europa ci sono circa 500 mila casi di infarto all'anno e la corretta esecuzione della tecnica di rianimazione aumenta fino a 3 volte il tasso di sopravvivenza del malcapitato.