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31 Marzo 2017
Marzio è un ragazzo meno fortunato degli altri: sua madre era un'alcolista durante la gravidanza e questo gli ha causato la sindrome alcolica fetale, una patologia che provoca carenze di apprendimento, linguaggio e vista. Ora vive con sua nonna nelle periferie di Belo Horizonte, in condizioni di povertà.
Marzio frequenta la scuola media Maria Andrade Resende nel quartiere di Pampulha, e non aveva neanche i soldi per acquistare l'uniforme della scuola. Una sua compagna di classe, Laìsa da Silva Costa, aveva sentito che non poteva permettersela e allora ha deciso di coinvolgere gli altri ragazzi: “Ho sentito che il nostro compagno Marzio non poteva permettersi di comprare la divisa. Così ho proposto agli altri di fare una colletta per potergli regalare, se non tutta l'uniforme, almeno la maglietta”. Gli altri compagni di classe, che sanno della triste vicenda di Marzio, hanno subito accettato e rapidamente hanno fatto una colletta per acquistare la divisa da donare al ragazzo. Filipe Tavares, insegnante della scuola, ha elogiato l'iniziativa: “Oggi, nel vedere il gesto di questi ragazzi, mi sono emozionato. Ho pensato che è questa la strada giusta per costruire un futuro più equo e più solidale” ha detto.
In un'epoca storica dove le cronache sono occupate quotidianamente da episodi di bullismo ed emarginazione, questa vicenda rimette in pace con il mondo, perché è dalla solidarietà e dall'altruismo che nascono le basi per un futuro migliore, soprattutto se queste partono da ragazzi di scuola media.
Quando i ragazzi hanno portato la t-shirt a Marzio lui è stato felicissimo. “Sono arrivata a scuola prima e lui era già lì” ha detto Laìsa, “quando gliel'ho consegnata è andato subito in bagno per indossarla. Anche se faceva fatica a parlare, si vedeva che era contento. E lo eravamo anche noi”. Un abitante della zona, venuto a conoscenza della vicenda, ha deciso di acquistare di tasca sua i pantaloni della divisa per Marzio, così oggi il ragazzo ha l'uniforme completa, “ma la raccolta fondi continuerà per aiutare altri coetanei in difficoltà ad acquistare l'uniforme. Nella nostra scuola un sacco di gente non può permettersi di comprare la divisa” ha proseguito Laìsa.
“Spero che iniziative del genere servano come esempio contro il bullismo e la prevaricazione e insegnino che i più deboli, i più poveri, i più svantaggiati vanno aiutati, non scherniti ed emarginati", ha sottolineato Tavares.