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La pigrizia è contagiosa. Ora lo afferma anche la scienza

Siamo inconsciamente influenzati dai comportamenti di chi ci è accanto. E il discorso vale anche per prudenza e impazienza.

La pigrizia è contagiosa. Ora lo afferma anche la scienza

14 Aprile 2017

Si dice spesso che, chi va con lo zoppo, impara a zoppicare. E di questa credenza popolare ora arriva anche una conferma scientifica. Infatti secondo una ricerca pubblicata sulla rivista "PLoS Computational Biology" tratti della personalità come pigrizia, prudenza e impazienza sarebbero contagiosi.

Lo studio, condotto da un team di ricercatori francesi dell'Iserm (Istituto nazionale della sanità e della ricerca medica) su un campione di 56 volontari, ha evidenziato come l’uomo, in maniera quasi del tutto inconscia, tenda a imitare il comportamento di chi gli sta intorno, in particolare proprio relativamente a prudenza, impazienza o pigrizia. Dalle reazioni dei volontari, inoltre, è emersa quell'attitudine che gli studiosi chiamano influenza sociale, tendenza ad adeguarsi al comportamento degli altri, a sua volta influenzata dal falso consenso, ossia ritenere erroneamente che il pensiero collettivo coincida con il proprio. Questo meccanismo si innesca probabilmente per il desiderio di provare emozioni di “conformità sociale”, quando si parte dal preupposto che si è convinti che gli altri sappiano come comportarsi.


"Il nostro lavoro è in linea con il sempre più diffuso tentativo di valutare se questa forma di allineamento del comportamento possa differire nelle persone che soffrono di disturbi del comportamento, come schizofrenia, disordini dello spettro autistico o comportamenti bizzarri nella cognizione sociale", spiegano i ricercatori. 

 

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