Tutto News

Bracconiere sbranato dai coccodrilli

Scott Van Zyl era molto conosciuto: i suoi resti sono stati ritrovati nel corpo di due diversi animali.

Bracconiere sbranato dai coccodrilli

24 Aprile 2017

La vita del bracconiere non deve essere di certo facile, sempre a caccia di pericolosi animali con il rischio quotidiano di rimetterci la vita. Purtroppo per Scott Van Zyl le cose non sono andate bene: bracconiere di grande fama, l'uomo è scomparso qualche giorno fa e i suoi resti, grazie al riconoscimento del Dna, sono stati ritrovati all'interno di due coccodrilli del Nilo. Van Zyl è stato sbranato mentre si trovata non lontano dalle rive del fiume Limpopo, in Zimbabwe.

L'uomo svolgeva numerosi safari e portava ogni anno numerosi turisti nelle riserve e nei parchi con la promessa di poter cacciare diverse specie di animali, dai rinoceronti ai bufali, dalle antilopi ai leoni, un “passatempo” che per qualcuno può sembrare assurdo, ma che per Van Zyl era un mestiere, anche piuttosto redditizio.

Dopo un'uscita insieme al suo “tracker”, Van Zyl si era avventurato con i suoi cani lungo il fiume alla ricerca di qualche preda. A fine giornata però i suoi cani sono tornati, lui no. Subito sono partite le ricerche dei soccorritori, con elicotteri e una squadra di subacquei, fin quando ci si è resi conto che Van Zyl, da predatore, era divenuto preda dei coccodrilli. Dalle analisi del Dna di alcuni resti ritrovati in due coccodrilli, si è arrivati all'inquietante verità: l'uomo è stato sbranato dai rettili. Non si tratta di un incidente isolato visto che il mese scorso, sempre in Zimbabwe, altre quattro persone sono morte uccise dai coccodrilli, che a causa delle forti piogge si stanno allontanando sempre più dai fiumi.

Nonostante questi terribili incidenti, la macchina del bracconaggio non si ferma: si calcola che ogni giorno, solo in Sudafrica, i bracconieri uccidono tre rinoceronti. Nel 2016 si stimano circa mille uccisioni, ma come sostiene il Wwf la popolazione dei rinoceronti è “pericolosamente vicina a un punto di non ritorno”. Sottolinea il problema anche Traffic, organizzazione che si occupa di traffici illegali di piante e animali: “Anche se aspettiamo ancora i dati ufficiali sul bracconaggio da altri Stati che ospitano popolazioni di rinoceronti dati non ufficiali indicano un lieve calo, in particolare in Namibia dove si è passati da 94 uccisioni nel 2015 a circa 60 nel 2016” affermano, "ma non è ancora abbastanza".

Interviste

Radio 105 sempre con te!

Disponibile su