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12 Maggio 2017
Una birra con l’urina, ma stiamo scherzando? Sembrerebbe una barzelletta di cattivo gusto ma invece è proprio così! Una birreria danese ha raccolto 50mila litri di pipì fatta durante uno dei più grandi festival musicali del mondo, il Roskilde Festival, e l’ha utilizzata per concimare i campi in cui veniva prodotto l’orzo necessario alla produzione dell’amata bevanda alcolica. Il suo nome è Pisner ed è un evidente incrocio tra “Pilsner” (tipologia di birra) e “Piss” (termine inglese che significa pipì). In tanti non vedono l’ora di assaggiarla, se non altro per la novità, ma sappiate che è necessario affrettarsi perchè ce ne sono “solo” 60mila bottiglie e le richieste sono tantissime.
Se vi state chiedendo che gusto avrà questo prodotto, sappiate che non c’è nulla di cui preoccuparsi, perchè dopo averla bevuta avrete voglia di leccarvi i baffi. Un consumatore, intervistato, ha dichiarato: "Se avessi sentito anche solo un piccolo accenno al gusto d’urina l’avrei subito buttata, ma non ho notato nulla."
Quest’innovativo esperimento fa parte di un progetto che prende il nome di Beercycling, ed è portato avanti dall'Agricultural and Food Research Council (AFRC) con l'obiettivo di scoprire nuove fonti sostenibili per la produzione della birra. Allo stesso tempo si tratta di una provocazione che vuole sensibilizzare il pubblico sulle possibilità che la natura (in questo caso l’urina) offre. Per questo motivo la Pisner è stata definita "L’ultima birra hipster sostenibile".