Le applicazioni dello smartphone ci spiano con gli ultrasuoni! Ecco cosa c’è da sapere

E se fosse il nostro stesso smartphone a spiarci? Vi siete mai chiesti come mai, utilizzando una App qualsiasi, vi appaia qualche pubblicità di un marchio di cui avevate appena parlato? Ebbene sì, questa volta è lo smartphone, o meglio, sono le applicazioni stesse a spiarci. Ed il tutto avviene tramite ultrasuoni.

È stato un gruppo di ricercatori della Brunswick Technical University, in Germania, a lanciare l’allarme. Pare infatti che almeno 200 applicazioni per smartphone Android siano capaci di tracciare le preferenze degli utenti tramite l’utilizzo di ultrasuoni. Queste applicazioni, comodamente disponibili su Google Play, riescono a percepire le nostre abitudini tramite suoni che l’orecchio umano non è in grado di riconoscere, ma che vengono registrati sui dispositivi elettronici in uso: si tratta della tecnologia “ultrasound cross-device tracking” (uXDT).

Si tratta di un meccanismo simile a quello del beacon bluetooth ma molto più efficace perché, diversamente da quest’ultimo, l'uXDT non può essere disattivato. Questo nuovo metodo permette di inviare agli utenti pubblicità sempre più mirata sulla base degli ultrasuoni intercettati dal microfono del nostro smartphone.

Gli studiosi ritengono che questa nuova tattica rappresenti il successo dell’advertising del futuro, in grado sia di migliorare l’esperienza del consumatore all’interno degli store, che di inviare ai server la posizione degli utenti e i loro interessi sempre più dettagliati.

Insomma, i nostri gusti e le nostre preferenze sono ancora una volta alla portata delle grandi aziende, intercettati grazie a metodi sempre più insospettabili. L’ennesima trovata alla faccia della privacy?