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Le bacchette cinesi riciclate si trasformano in mobili

ChopValue, una start-up canadese di Vancouver, ha creato un'attività di commercio sostenibile che riesce a rimettere in circolo una buona parte delle 100mila bacchette che vengono usate quotidianamente nei ristoranti della città

Le bacchette cinesi riciclate si trasformano in mobili

07 Giugno 2017

Complementi d'arredo e piccoli mobili ricavati dal riciclo delle bacchette cinesi. È l'idea di ChopValue, una start-up canadese di Vancouver, che propone questa nuova alternativa di commercio sostenibile potenzialmente in grado di avere un impatto significativo. Infatti le antiche posate tipiche dell'Estremo Oriente, la cui storia risale al 2100 a.C., non sono solo fra gli oggetti più usati al mondo, ma per essere prodotte richiedono anche lo sfruttamento di centinaia di acri di foresta.

Numeri importanti

È stato calcolato che solo in Cina vengono usate e gettate ogni anno circa 80 miliardi di bacchette di legno di bambù. Un quantitativo enorme che ha portato alla nascita, in Giappone, Cina e Taiwan, del “Bring your own chopsticks movement” che invita i suoi membri a riutilizzare le tipiche posate, o a usare quelle in acciaio o plastica invece di chiederne di nuove ai ristoranti. Nonostante quest'iniziativa sono però ancora tanti i luoghi di ristoro nel mondo che continuano a gettare via decine di chili di bacchette ogni giorno. Secondo il calcolo di Felix Böck, fondatore di ChopValue e dottorando alla facoltà di Scienze Agrarie delle British Columbia, nella sola Vancouver il quantitativo stimato è di 100mila paia giornaliere. E da qui nasce l'idea della nuova start-up, che ha investito fondi nell'acquisto di attrezzature da riciclo e coinvolto diversi ristoranti locali nel suo progetto.

Produzione in più fasi

Grazie all'enorme quantitativo di materia prima proveniente dai vari esercizi della città canadese, Böck è riuscito ad avviare una catena di produzione artigianale con diverse fasi di lavorazione: dalla ripulitura fino all'incollaggio e al montaggio delle componenti. Dall'inizio della sua attività, nel luglio del 2016, la compagnia è riuscita a riciclare così circa 800mila bacchette di bambù, oltre a permettere ai negozianti convenzionati di risparmiare sulle spese per il servizio di ritiro di questi materiali di scarto della loro attività.

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