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28 Giugno 2017
Morire per un malinteso? È quello che è successo a Vera Mol, adolescente olandese che si trovava in vacanza in Spagna. La ragazza era pronta per fare bungee jumping ma quando si è buttata dal ponte l'altra estremità della corda non era ancora attaccata, così ha perso la vita. La causa è da ricercare in un tragico fraintendimento che ha dell’incredibile. Come tanti giovani Vera si era recata nella penisola iberica per una vacanza, decidendo di provare un po’ di adrenalina con l’esperienza del bungee jumping. Si trovava sul ponte, era ancora presto per il lancio quando l’istruttore le ha detto “No jump” (“Non saltare”). La ragazza, a causa del pessimo inglese dell’uomo, ha capito “Now jump” (“Adesso salta”): pensava fosse giunto il momento così si è lasciata andare nel vuoto, ma il finale è stato drammatico.
Il fatto risale al 2015, ma le dinamiche dell’incidente sono state chiarite soltanto adesso perché l’istruttore è attualmente a processo, accusato di essere colpevole della morte di Vera. La sua responsabilità principale sarebbe stata quella di dire “No jump” al posto di “Don’t jump”, in quel modo avrebbe potuto farsi capire meglio, superando i problemi derivanti dal suo scarso inglese. Non solo: l’imputato avrebbe anche dovuto controllare l’identità della ragazza, assicurandosi della sua maggiore età. Come se non bastasse, infine, il cavalcavia in cui è avvenuto il fatto non era autorizzato per il salto bungee.
La compagnia cui faceva riferimento l’istruttore, la Flowtrack, ha affermato che si è trattato di un tragico incidente. Tuttavia è davvero difficile credere a questa versione, considerato anche che Martijn Klom, collega dell’accusato, ha confermato la dinamica.
Vera Mol picture,bungee jumped off a bridge in Spain https://t.co/OdWJ6opmg4 pic.twitter.com/tuoQ1oASDv
— infowe (@infowe) 27 giugno 2017
Photo credit: Twitter