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Caso Charlie Gard: anche Donald Trump è pronto ad aiutare il neonato

Dopo Papa Francesco e il Bambin Gesù di Roma, ora è la volta del tycoon. La sua proposta è arrivata via Twitter.

Caso Charlie Gard: anche Donald Trump è pronto ad aiutare il neonato

04 Luglio 2017

Charlie Gard, il bimbo britannico di dieci mesi affetto da una rara e incurabile malattia genetica che colpisce i geni causando un progressivo deperimento muscolare, è tornato ancora una volta, suo malgrado, sulla scena della cronaca mondiale. Dopo che il Governo britannico e la Corte europea hanno dato il loro consenso per staccare la spina al neonato, in tantissimi si sono mobilitati nel disperato tentativo di salvarlo o, per lo meno, di rispettare il volere dei genitori: fare di tutto per non lasciarlo andare. È così che Charlie è finito al centro di una battaglia giudiziaria, destinata a tenere banco ancora per molto tempo.  

Così, dopo Papa Francesco e l’ospedale pediatrico romano Bambin Gesù, ora è intervenuto anche Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, paese in cui Chris Gard e Connie Yates, genitori del piccolo, volevano portare Charlie alla ricerca di nuove cure. "Il Presidente non ha parlato direttamente con i familiari del bimbo perché non vuole esercitare pressione in alcun modo, ma membri dell'amministrazione hanno contatti facilitati dal governo britannico", ha spiegato un portavoce della Casa Bianca. La proposta d’aiuto del tycoon è arrivata via Twitter, nel suo perfetto stile. Di seguito il tweet.

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