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È boom di italiani in fuga all’estero: sono oltre mezzo milione

Lo studio ha analizzato un periodo di 8 anni, dall’inizio della crisi al 2016, e il motivo dei trasferimenti è semplice: assenza di lavoro. Germania, Gran Bretagna e Francia le mete preferite.

In poco più di 8 anni sono ben 500mila gli italiani che hanno deciso di abbandonare la propria patria per trasferirsi all’estero. Il motivo? Semplice, si va oltre confine in cerca di un’occupazione, dal momento che attualmente l’Italia non è in grado di offrire buone prospettive lavorative per il futuro. Al primo posto tra le destinazioni dei nuovi emigrati italiani c'è la Germania, seguita da Regno Unito e Francia, dove “Il lavoro c’è”. Quest’ultima frase è anche il titolo dell’omonimo rapporto stilato dall'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, che ha scattato una fotografia dell’attuale situazione economica e lavorativa italiana. Lo studio ha preso in considerazione i cambi di residenza e i comportamenti degli italiani partendo dalla crisi occupazionale del 2008, che ha cambiato le esigenze della popolazione e incrementato il numero di soggetti decisi a spostarsi in un'altra città per lavorare.  

Sempre stando a quanto emerso dall’indagine presentata oggi a Roma, un altro fenomeno da non sottovalutare è l'emigrazione interna tra le regioni. L'Italia è un paese con opportunità molto diverse e una situazione di disomogeneità interna che non ha pari in Europa: per questo motivo i cambi di residenza da una regione a un'altra sono notevoli e frequenti. E come se non bastasse, a tutto ciò va aggiunto un altro dato: quasi 300mila stranieri, soprattutto provenienti dai Paesi dell'Est, in questi anni sono rimpatriati nel Paese di origine non trovando più opportunità in Italia.  

Dunque, “la fuga di cervelli” Made in Italy sembra non volersi proprio arrestare e se questi sono i presupposti, per il futuro non c’è da sperare in niente di meglio.

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