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I nuovi caricabatterie potrebbero usare il sudore

L'invenzione, che arriva dall'Università della California, sfrutta un cerotto di pochi centimetri che si applica direttamente sulla pelle per trasformare la sudorazione in energia

I nuovi caricabatterie potrebbero usare il sudore

25 Luglio 2017

L'ultima frontiera delle bioenergie passa dal corpo umano. Dal sudore, per la precisione.  Che, secondo uno studio dell'Università della California, potrebbe presto diventare una fonte energetica pulita capace di ricaricare le batterie dei dispositivi elettronici. In una ricerca pubblicata su “Royal Society of Chemistry” un team di scienziati ha sviluppato un cerotto cutaneo grande solo pochi centimetri in grado di trasformare il sudore in energia usando enzimi che si alimentano dell'acido lattico presente nel sudore. Alcuni prototipi di questo sistema sono già stati in grado di alimentare una radio di piccole dimensioni per due giorni.

 

Sono livelli energetici “impressionanti”, garantiscono gli scienziati che ci hanno lavorato. Se si è fuori per una corsa, si potrà essere in grado di alimentare i propri dispositivi portatili”, ha dichiarato Joseph Wang, del team di ricerca dell'Università della California, polo di San Diego. Il sensore potrebbe presto rappresentare una soluzione comoda al processo di ricarica delle batterie, ma trovare anche ovvie applicazioni sia nel mondo dell'atletica che in quello della salute. Nel sudore sono infatti contenuti importanti biomarcatori come, ad esempio i livelli di glucosio che sono del tutto simili, in quanto a concentrazione, a quelli presenti nel sangue. Il cerotto potrebbe quindi essere usato dai soggetti diabetici per monitorare i livelli di zucchero nel sangue, o dagli atleti per stabilire la quantità di acido lattico nei muscoli.

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