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Alexandra, la nuova stella della ginnastica ritmica italiana: “Così questo sport mi ha aiutato a guarire”

A soli 16 anni l’atleta italiana, nata in Romania, ha le idee chiare: sogna le Olimpiadi di Tokyo 2020 e dice la sua sullo ius soli.

Alexandra, la nuova stella della ginnastica ritmica italiana: “Così questo sport mi ha aiutato a guarire”

25 Luglio 2017

Si chiama Alexandra Agiurgiuculese ed è la nuova stellina della nazionale italiana di ginnastica ritmica individuale. La sua è una storia particolare e interessante, un bell’esempio di come lo sport possa dare lezioni di vita su più fronti.

Nata in Romania, paese nel quale ha vissuto fino all’età di 10 anni, da piccola ha scoperto di avere un problema alla colonna vertebrale che l’ha costretta a scegliere uno sport per cercare di correggerlo. È in questa occasione che è venuta in contatto per la prima volta con nastri, body e musica avvolgente, fino all’incontro con Spela Dragas, giudice internazionale, che nel 2010 le ha cambiato la vita. Quella che ora è la sua allenatrice in quel di Udine l'ha convinta prima a trasferirsi in Italia, dove avrebbe potuto ricongiungersi con i genitori emigrati, poi a prendere la cittadinanza italiana. Da qui sono iniziati una sfilza di successi sportivi che la stanno consacrando in campo nazionale ed europeo: quattro medaglie ai campionati europei Junior 2016 di Holon e prima medagliata individuale del nuovo millennio. Niente male come palmares per avere solo 16 anni!

Il sogno – ammette Alexandra – è partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Manca ancora parecchio tempo e di solito vivo giorno per giorno perché tutto può cambiare da un momento all'altro. Però confesso che ogni tanto ci penso e che mi è capitato addirittura di sognare le Olimpiadi”. “I sacrifici sono tanti però credo che il carattere valga quasi tutto: se ci si arrende o si lascia spazio alla debolezza, non si va lontano. Al contrario quando si ha voglia di lavorare e si hanno le idee chiare, i risultati arrivano sempre”, spiega.

Alexandra è molto giovane ma sembra avere le idee ben chiare anche su un argomento scottante come lo ius soli: "Sono diventata cittadina italiana dopo 4 anni di soggiorno. Credo che per diritti sportivi bisognerebbe ottenerla in tempi più rapidi. Quando arrivi qui e sei molto piccolo, in fondo sei già italiano”.

Photo credit: Facebook

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