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27 Luglio 2017
Nei prossimi mesi lo smartphone potrebbe diventare uno strumento da utilizzare nelle aule italiane per scopi "in linea con la didattica". Ad affermarlo la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, decisa a mandare in pensione una circolare del 2007 che invece proibiva l'utilizzo dei cellulari all'interno delle classi.
Sembra infatti che durante la discussione del nuovo "Piano nazionale scuola digitale", un gruppo di lavoro affronterà la delicata questione degli smartphone a scuola. “Il 15 settembre – ha spiegato la ministra – partirà un gruppo di lavoro con le migliori e i migliori esperti del Paese per rivedere le indicazioni nazionali e intervenire su cosa le nostre studentesse e i nostri studenti studiano a scuola". Questo gruppo avrà 45 giorni per pubblicare delle linee guida efficaci per chiarire e regolare l'uso di smartphone e tablet da parte degli studenti.
Un vero e proprio cambio di rotta, se si pensa che l'ultima indicazione a riguardo era stata data da una circolare firmata dall'allora ministro Fioroni il 15 marzo 2007. Il documento infatti vietava l'utilizzo dei dispositivi elettronici durante l'attività didattica recitando che “In via preliminare, è del tutto evidente che il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponda ad una generale norma di correttezza che, peraltro, trova una sua codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti". E ancora: "In tali circostanze, l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente configurando, pertanto, un’infrazione disciplinare sanzionabile".
Ora, a distanza di 10 anni, il Ministero dell'Istruzione sembra invece essere intenzionato a promuovere un uso responsabile e coerente con i piani didattici dei nuovi device elettronici. Già qualche passo, in realtà, era stato mosso ai tempi della ministra Stefania Giannini, quando si diceva che "La libertà di scelta deve essere garantita alle singole scuole, che in autonomia sceglieranno. Se dirigenti scolastici e docenti preparati ritengono che l’utilizzo dei moderni cellulari possa far crescere la loro didattica, le possibilità di apprendimento dei ragazzi, questo ministero li sosterrà”.
Non resta dunque che attendere il prossimo autunno per conoscere quali saranno le nuove linee guida per coniugare scuola e tecnologia.