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28 Settembre 2017
A Catania si è registrato un altro decesso a causa del morbillo, vittima un 42enne di Agrigento immunodepresso e che non era stato vaccinato. È la quarta vittima nel 2017.
Numeri che si fanno preoccupanti visto che solo in questo anno i contagi e i casi accertati di morbillo sono stati 4.575 contro gli appena 800 del 2016. Un trend in netta crescita, che i medici affermano derivi dalla mancata prevenzione, “L’unica strada è la prevenzione, e quindi i vaccini” ha spiegato Mario Cuccia, responsabile del servizio epidemiologia dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania. “C’è in atto un’epidemia di morbillo che ha picchi più alti del solito, è più prolungata nel tempo e tende a colpire non soltanto l’infanzia, ma anche gli adulti” sottolinea il medico, “dall’inizio dell’anno a Catania abbiamo avuto 165 casi, numeri inconsueti e molto alti che sono legati alle mancate vaccinazioni. Ci sono anche casi di persone vaccinate, ma sono pochi e il quadri clinico è molto più lieve”.
I sintomi della malattia sono molto comuni: raffreddore e febbre, che diventa a poco a poco sempre più alta. Poi è la volta dell’eruzione cutanea con piccoli puntini rossi su tutto il corpo, generalmente compaiono prima sul viso. Il morbillo ha un’incubazione di circa 10 giorni (cioè da quando si prende il virus a quando appaiono i primi sintomi) e si può trasmettere per via aerea se il malato tossisce o starnutisce, ad esempio.
In Italia, in virtù del decreto Lorenzin, è obbligatorio vaccinarsi da 0 a 16 anni. Se non viene fatto i bambini non vengono ammessi a scuola e i genitori vengono multati.