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L'opera perduta di Leonardo, il Salvator Mundi, all'asta per 100 milioni di dollari

Un’opera che sembrava essere andata distrutta e che ha girato mezza Europa per arrivare fino a oggi, dove ha trovato il suo posto tra i capolavori del genio fiorentino

Da 50 dollari a 100 milioni. La storia dell’opera perduta di Leonardo: il Salvator Mundi

12 Ottobre 2017

Il 15 novembre è una giornata speciale per tutti gli appassionati di arte. Già, perché proprio quel giorno Christie’s venderà, per 100 milioni di dollari, il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci.

E pensare che prima di essere attribuita al grande genio fiorentino, quest’opera aveva un valore di appena 50 dollari. A saperlo prima avremmo potuto girare tutti i mercatini dell’antiquariato del mondo per cercarlo.

Il Salvator Mundi sembra aver conquistato già tutti. Il presidente del dipartimento di Arte contemporanea di Christie’s, Loic Gouzer, non trattiene l’entusiasmo.

“Leonardo era una forza creatrice ineguagliabile e un maestro dell’enigmatico. Mettere all’asta un dipinto simile è un onore che arriva una sola volta nella vita.”

In realtà Salvator Mundi era un’opera di Leonardo già conosciuta nell’ambiente; tutti però pensavano fosse andata distrutta. Solo di recente. Infatti, l’opera è stata ufficialmente dichiarata del Maestro toscano e integrata nella collezione di Leonardo della National Gallery di Londra.

Il dipinto raffigura un Cristo con la mano destra intenta a benedire e la sinistra a sorreggere il globo. Dello stesso periodo della Gioconda, con la quale ha molte somiglianze, il Salvator Mundi è un quadro che ha girato decisamente parecchio prima di trovare il suo posto sull’altare dei capolavori.

L’opera inizialmente nasce su richiesta di Luigi XII di Francia tra il 1506 e il 1513.

Un secolo dopo, a metà del XVII secolo è appartenuta a Carlo I d’Inghilterra che lo mise nella camera della moglie, per poi passare nella collezione del figlio Carlo II.

Nel 1763 fu messo all’asta da Charles Herbert Sheffield, figlio illegittimo del Duca di Buckingham prima di scomparire per 140 anni ed essere riacquistato nel 1900 da Sir Charles Robinson.

Nel 1958 è stato battuto all’asta e venduto per 50 dollari per poi scomparire ancora fino al 2005 quando fu preso da una casa d’aste americana. Finalmente nel 2013 viene acquistato dal miliardario russo Dmitry Rybolovlev.

Una storia davvero incredibile, quasi quanto il genio di Leonardo che ancora oggi a distanza di secoli riesce ancora a stupire e appassionare con la sua intuizione del mondo unica e misteriosa, proprio come dice Loic Gouzer.

Stando davanti ai quadri di Leonardo, si comprende come sia impossibile cogliere del tutto il mistero che irradiano. Sia la Gioconda sia il Salvator Mundi sono esempi perfetti di questo mistero. Nessuno sarà mai in grado di capire appieno la meraviglia dei dipinti di Leonardo, proprio come nessuno potrà mai conoscere pienamente le origini dell’universo”.

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