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19 Ottobre 2017
Il Wildlife Photographer of the year 2017 non è solo un prestigioso concorso fotografico, ma un’occasione di riflessione su dove il pianeta sta andando.
Attraverso le foto in concorso, infatti, emerge sempre più prepotente la necessità di un cambio di direzione, la capacità di condividere il pianeta con tutte le specie che lo abitano, rispettandole e non cercando in tutti i modi di soggiogarle.
Violenza, prepotenza e arroganza, queste sono le emozioni che troppo spesso accomunano i lavori di questa edizione, le stesse emozioni che ritroviamo potentissime nella foto vincitrice: Memorial to a species (tributo a una specie). Scattata dal fotografo Brent Stirton nella riserva Hluhluwe Imfolozi in Sudafrica, la foto ritrae il corpo mutilato e senza vita di un rinoceronte nero a cui è stato tolto il corno, una tragica storia che si ripete ogni giorno mettendo in pericolo una specie che è sempre stata la più numerosa, e che oggi invece rischia l’estinzione a causa della violenza e dell’avidità dell’uomo.
Questo il commento della giuria:
“Riuscire a rendere una scena tragica quasi maestosa nella sua potenza scultorea merita il premio più alto. Nel gigante caduto c’è crudezza, ma anche grande intensità emotiva e, quindi, dignità. È anche il simbolo del crimine ambientale più costoso, crudele e inutile, che deve suscitare il più grande scalpore tra il pubblico”
Tutti i finalisti della Wildlife Photographer of the year 2017 sono stati annunciati il 17 ottobre al Natural history museum di Londra. La selezione è avvenuta tenendo conto dell’innovazione tecnica degli scatti, della loro componente artistica e dell’interpretazione veritiera del mondo animale e vegetale. Ma insieme al racconto del pianeta in cui viviamo, l’obiettivo che da sempre si pone il concorso è aumentare la consapevolezza della bellezza e della fragilità della natura attraverso emozioni intense, cariche di significati e spunti su cui riflettere.