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27 Ottobre 2017
Michelle Hunziker si racconta scrivendo un libro su un periodo della sua vita molto complesso, dedicandolo a Franchino Tuzio, il manager che l’ha scoperta e che è scomparso da pochi giorni: “È stato come un padre, la sua perdita è terribile”.
“Avevo 23 anni, ero la compagna di Eros, la mamma di Auri: ero felice, però al mattino quando aprivo gli occhi controllavo lo stato del cuscino, per scoprire che era diventato biondo” così Michelle Hunziker inizia il suo racconto. Fu proprio Franchino a consigliarle la pranoterapia, aveva aiutato anche lui in un momento di difficoltà. Seduta dopo seduta i capelli iniziarono a crescere di nuovo!
La pranoterapeuta, Clelia, diventa anche una confidente per Michelle; le parla della sua ferita più grande e la causa dei suoi problemi, il rapporto spezzato con suo padre alcolizzato con il quale non parlava più da quando aveva 15 anni.
Clelia le consiglia di andare a casa di suo padre ed abbracciarlo e così fece. Michelle racconta così questa esperienza: “Mi ha fregato così, restituendomi l’amore di mio papà. Avrebbe potuto dirmelo uno psicologo, ahimè mi sono imbattuta in lei. Grazie a quel consiglio ho potuto riavere mio padre, fargli fare il nonno. Poi è morto, e io sono rimasta di nuovo sola. Ma stavolta con me c’era lei”.
Cleia l’allontana da tutti i suoi affetti dicendole che non doveva più frequentare le persone che le davano energie negative e iniziò a farle annullare i suoi appuntamenti con gli amici. Inizia a frequentare solo lei, le sue cene e le sue riunioni in cui venivano «canalizzate» le energie di defunti o di spiriti elevati che permettevano di sentirsi protetti.
La pranoterapeuta stava seguendo la sua strategia: prima si allontana l’adepto dagli affetti e poi lo si rende dipendente della setta.
La carriera di Michelle stava decollando mentre il matrimonio si sgretolava. Ma secondo Cleia, era solo merito delle energie che si erano sbloccate: "Non avevo vere capacità: ero la pedina di un disegno superiore per diffondere il bene. Io che non avevo mai avuto un ruolo, adesso ero una “guerriera della luce” che portava il messaggio di Dio. Ma dovevo espiare i peccati commessi".
Michelle rimase all’interno della setta per 5 anni: “Ero la gallina dalle uova d’oro, ma sono stata derubata soprattutto della dignità. Nella setta c’erano direttori di giornali, conduttrici tivù, autori, magistrati, poi allontanati: io ero sufficiente al progetto”.
Una volta uscita dalla setta, ci mise anni per ricostruire la sua vita: soffrì di attacchi di panico per molto tempo e temeva sempre di morire per soffocamento come previsto nella setta. Al suo fianco ha sempre avuto Franchino, che l’ha aiutata a superare le difficoltà.
Nel suo libro non vuole puntare il dito contro nessuno ma far capire a tutti, soprattutto ai giovani, che bisogna cercare dei punti di riferimento validi e non farsi coinvolgere da falsi miti.